Otto Assonautici

in orbita alla

   
Partecipare ad una regata con 2000 barche è sempre un esperienza indimenticabile ed è per questo che i nostri "eroi" preso il sacco da marinaio sottobraccio hanno deciso di noleggiare una gran veliero (Elan 40) e di partire subito alla volta del mitico golfo di Trieste dove il Dio Eolo sotto le immancabili istruzioni del nostro Capitan Aldo fa il brutto e cattivo vento.
Arrivati il giovedì di buon mattino a Grado, ridente e carestosissima cittadina del Friuli, prendiamo subito in consegna l'Elan 40 di nome MAGELLANO e dopo attenta verifica del nostromo Paolo, i dubbi del marinaio Cesare e le risate del piccolo Luca si decide di salpare con destinazione costa Slovena.
Ed ecco il mitico e supremo Capitan Aldo sempre in prua attento ad ogni minimo movimento della barca e della ciurma, studia il canale d'uscita del porto di Grado famoso per le sue secche (e che rimanga tra noi, sarà il luogo dove al ritorno si insiabbierà la nostra barca con al timone il Capitan Aldo, ma questa è un'altra storia)
Finalmente si naviga, Gianì de Janeau è al timone mentre alla tattica c'è il Furietto che di tattica non sa nulla. Si ride e si scherza, l'equipaggio non sa ancora delle severissime regole di bordo che verranno imposte in seguito. La giornata è semiestiva e una leggera brezza ci spinge verso la Slovenia
Il primo assaggio della dura vita di bordo la facciamo all'ora di pranzo, dove il Capitan Aldo ordina di distribuire un unico panino al salame per ogni componente dell'equipaggio e guai a chi si ribella, gli spetterebbe un giro di chiglia immediato e bagnato.
Gianì de Janeau non ride più e posizionandosi alla regolazione del fiocco, sogna la pasta al forno della mamma.
Al timone passa Paolo e sotto la supervisione del Capitan Aldo (la sua testa non si vede ma lui è sempre lì di dietro) fa scivolare dolcemente la barca sull'acqua, alla randa l'espertissimo Ezio il bolognese che ridendo sotto i baffi asseconda le richieste del Capitan Aldo.
Il relax dura poco, il Capitan Aldo ordina di provare lo spinnaker e tutta la ciurma dietro i suoi concitatissimi ordini cerca di farlo portare al massimo, ma un colpo di scena fa andare su tutte le furie il Capitano, lo spinnaker non è uno spinnaker ma un gennaker, subito parte la telefonata alla Elan che ci fa sapere che ci verrà rimborsato l'errore, anche se ciò non toglie la delusione di non poter utilizzare una vela un pochino più potente di quella fornitaci.
Il re delle traversate Fausto e il Capitan Aldo scrutano l'orizzonte, la costa slovena è vicina e dobbiamo decidere dove attraccare.
Si decide di provare con Piran un carinissimo paesino con un piccolo porto al centro del paese, ma purtroppo dopo un giro per i moli verifichiamo che non vi sono posti disponibili quindi procediamo verso sud.
Troviamo posto per l'ormeggio a Portoroz o Portorose città famosa per le sue terme e il suo casinò, qui il Capitan Aldo trova anche il tempo di spiegare come funziona il rolla randa tenendo una lezione di altissimo livello ai nostri vicini di pontile, un gruppo di ragazzi provenienti da tutta Italia che si sono conosciuti sulla chat di velanet e che rimangono a bocca aperta davanti a tanto sapere.
La sera raggiungiamo Piran in bus per fare un giro in questo paese che si rivelerà veramente carino con il suo inconfondibile stile veneziano.
Ecco la ciurma in versione passeggiata notturna nella foto da sinistra a destra il piccolo Luca un po nascosto dietro, il Capitan Aldo in primo piano, dietro troviamo Ezio il bolognese, davanti a lui c'è Gianì de Janeau e di fianco Cesarino, poi dietro Paolo e per finire il re delle traversate Fausto (manca il Furia o Furietto che sta dietro la macchina fotografica)
Prima che la notte si inoltri si fa ritorno al marina di Portorose e dopo un saluto alle barchette vicino alla nostra tutti a nanna per essere pronti alle veleggiate del giorno successivo .
Naturalmente al povero Cesarino toccava l'onere di raccontare la favola della buona notte al Capitan Aldo.
La mattina seguente quella del venerdì si procede alla messa a punto della barca, dato che era appena uscita dal cantiere e le regolazioni fatte in fretta per darla in noleggio erano assai sbilenche. L'albero sembrava una banana e il piccolo Luca è stato subito issato in cima d'albero ad eseguire le regolazioni sulle sartie naturalmente con il Capitan Aldo a dirigere e borbottare dal basso
si riparte per un'altra bella veleggiata nel golfo, l'atmosfera è buona e si decide di far rotta verso Trieste per trascorrervi la notte. Incrociamo "Chiaro Di Luna" carico di donne anconetane ma il Capitan Aldo non ci concede distrazioni e ci ordina di procedere per Trieste alla ricerca di un ormeggio
Arrivati a Trieste ci si para davanti una delle favorite alla Barcolana, la mitica Brava Q8 che ci fa ritornare sulla terra dato che i nostri sogni di gloria davanti a questo tipo di imbarcazioni svaniscono nel nulla.
Con un po' di fortuna troviamo un ormeggio sul molo Audace in pieno centro, davanti alla piazza dell'Unità dove si svolgono tutti i concerti e vicinissimi agli stand della Barcolana e alle imbarcazioni più grandi i veri mostri sacri della regata.
Non fanno in tempo a scendere dalla barca che felici come due bambinoni il Furietto e Gianì de Janeau si lanciano per una foto ricordo con il mito dei velisti italiani Mauro Pelaschier che si concede molto cordialmente e ci racconta di conoscere ad Ancona un grande velista detto Capitan Aldo.
Molto più rilassato è il mitico Fausto che da buon navigatore si crogiola al sole del tramonto in attesa di una passeggiatina serale
si parte tutti per una visitina agli stand e uno sguardo ai mostri da regata presenti sul molo, ci sono tutti da Alfa Romeo a Magic Jena (nella foto) senza dimenticare Cometa vincitrice della penultima edizione o la coloratissima X-Sport e le due sorelle Amer Sport One e Amer Sport Too e tutte le più famose barche delle edizioni precedenti.
Visto che la nostra barca non ha speranza contro simili mostri ci consoliamo con una cena a base di pesce fritto e birra o di polenta con le seppie.
Poi tutti a ballare in piazza con i concerti offerti dalla Barcolana, i gruppi sono di buon livello, prima ci sono gli scatenati The Hormonautse poi l'ottimo reggae italiano degli Africa Unite

e infine come chicca di chiusura lo Shpalman di Elio e le Storie Tese che sentite in sottofondo a questa pagina dato che poi è diventata la nostra sigla di navigazione.
Prima di andare a dormire, ognuno ai suoi giochi, chi chiacchiera, chi beve e chi si diverte a timonare una barca ferma al molo, ma tutti soddisfatti della splendida serata.
La mattina seguente il tempo di immortalare il Capitan Aldo, vicino al monumento che vorrebbe anche lui una volta scomparso da questa terra (naturalmente gli auguriamo di campare oltre i 100 anni perchè uno come lui è difficile rifarlo), per poi ripartire per le ultime prove prima della regata del giorno successivo
Gli ultimi allenamenti sono in completo relax e le risate non mancano almeno se la regata andrà male potremo ricordarci di una piccola vacanza andata benissimo.
Il Capitan Aldo ci da anche una dimostrazione di gran cucina e vi assicuro che un piatto di spaghetti al tonno cucinati e serviti dalle sue mani ha tutto un altro sapore.
Per la notte del sabato andiamo a dormire nel bel marina di Izola concedendoci anche una deludente cena a base di carne. Questo marina anche se in terra slovena è convenzionato con la Barcolana quindi l'ormeggio è completamente gratuito.

Ed eccoci pronti e allineati per la grande giornata della regata. I ruoli vengono assegnati dal Capitan Aldo e sono i seguenti :

Nr. 1: Capitan Aldo
Nr. 2: Luca il piccolo (con l'aiuto di Capitan Aldo)
Nr. 3: Cesarino (con l'aiuto di Capitan Aldo)
Tailer/Grinder: Ezio (con l'aiuto di Capitan Aldo)

osservaci qui all'opera

Alla Randa e al Timone si alterneranno:
Gianì de Janeau o Paolo
(con l'aiuto di Aldo)

Tailer: Fausto (con l'aiuto di Capitan Aldo)
Grinder: Furia (con il super aiuto di Capitan Aldo)

osservaci qui all'opera 

grazie all'Assonautica Ancona
e al suo presidente Iacobone
per il sostegno e le magliette

Ci gettiamo subito nella mischia, la partenza con 1982 barche (tante sono le iscritte a questa edizione) è una cosa indescrivibile si vedono muri di vele da qualsiasi parte ci si giri, a dritta, a sinistra, a poppa e a prua
ad ogni incrocio si rischia una collisione ma al timone c'è Paolo che non sbaglia nulla e a pochi secondi dal via ci posiziona sulla linea di partenza abbastanza liberi dai muri di vele
Pronti partenza e via, arriva il colpo di cannoncino, e tutti scattano (si far per dire perchè dato il poco vento dopo 2 ore centinaia di barche dovevano ancora attraversare la linea di partenza)
partiamo benissimo siamo subito dietro Cometa (nella foto è quella con la randa disegnata) una delle favorite, molte partono con il motore acceso ma noi minacciati dello sbarco immediato dal Capitan Aldo non ci azzardiamo nemmeno a dire di accendere il motore e con un debole venticello cerchiamo inutilmente di toglierci dalla mischia
si scruta l'orizzonte sperando che si alzi un filo vento che ci permetta almeno di raggiungere la prima boa per provare l'ebrezza di virare in mezzo a centinaia di altre barche
ma l'attesa è inutile e in mezzo ad un mare brodaglia, dove solo le meduse stanno a loro agio, ci arrendiamo, ammaniamo le vele e accendiamo i motori con prua rivolta verso Grado per un mesto ritorno a casa. Sarà per la prossima volta BUON VENTO A TUTTI
Nel frattempo Alfa Romeo festeggia la vittoria e se mi posso permettere dopo aver visto la telecronaca televisiva (registrata a casa) e sentito in diretta radiofonica la cronaca della regata sono rimasto un po' deluso dal fatto che venivano narrate solo le gesta delle prime della classe, lasciando nel dimenticatoio le altre centinaia di imbarcazioni che contribuiscono in maniera determinante a fare grande e unica al mondo questa regata, LA BARCOLANA.