insegna

SCUOLA DI VELA

CROCIERA SOCIALE

Dubrovnik e le isole dalmate meridionali (Croazia)
24 Giugno – 1º Luglio 2017


Qualche nota tecnica per i partecipanti alla crociera 2017

di Gianfranco Iacobone

Per chi di voi avesse voglia ripetere il percorso che abbiamo fatto, con la propria barca o con quella di amici, o per chi ci legge sul sito, riassumo alcuni dettagli tecnici della nostra crociera.

Il canale di Ston, che pochi percorrono per timore del pescaggio, non ha mai mostrato al nostro passaggio profondità inferiori a 2,5 m mantenendosi sui 3, anche con marea medio-bassa. È importante mantenere bene gli allineamenti delle mede, che sono un po' distanti tra loro. Ogni deviazione dall’allineamento comporta una rapida diminuzione del fondale. Arrivati a Ston, il nuovo molo del lato Nord (noi eravamo al vecchio molo Ovest) è in corso di completamento e secondo l’addetto verrà dragato. Comunque già ora ho osservato che accostare di prua non comporta problemi di fondale. Rimane sempre la possibilità di stare all’ancora, nella piccola laguna profonda in media 3 metri. La visita a Ston meriterebbe due notti (il museo delle saline, il forte di recente ricostruito, la cittadina, il borgo bellissimo di Mali Ston ecc). Il forte di Mali Ston, un tempo da me visitato, ora è in restauro: dallo stato dei lavori prossimamente sarà di nuovo aperto, concludendo così un percorso eccezionalmente bello (da Mali a Veli Ston, una muraglia di circa 1,5 Km con una bella salita iniziale, buoni parapetti – non è vero che sia pericoloso, come qualcuno scrive – e panorami unici). Secondo i locali è in progetto anche una funivia che porterà alla vetta del monte (seconda cinta di mura). Ston ha un futuro turistico, ma per ora è poco conosciuta (anche i prezzi sono buoni) e non subisce l’assalto di Dubrovnik e Korčula. Quindi da vedere finchè si mantiene così…

Mljet: gli approdi della parte nord (quella del parco) sono due, Polače e Pomena. Ciascuna articolata in varie baie, e con ormeggi dei ristoranti o liberi all’ancora. La tariffa-parco è elevata, ma è valida per una settimana. È dovuta anche se si sta all’ancora, ma comprende le navette interne al parco.

Korčula è molto affollata, e il marina, abbiamo constatato, è inaccessibile anche a giugno, a meno di prenotare (quanto prima?). La rada di Luka (il vecchio “Porto Pedocchio”) è una buona alternativa, servita da taxi-boats per il centro, che comunque dista 6-700 m a piedi. Anche qui si paga anche solo per ancorare, e la piccola banchina dei caicchi al lato Nord, abbiamo verificato, non ha colonnine per l’acqua. Acqua che bisogna andare a prendere, dalle 8 alle 12, alla banchina a Nord-Ovest del centro storico, battuta dalle onde in caso di maestrale. Tra le novità gradevoli che ho trovato, la possibilità di salire sul campanile del duomo (panorama unico), e la visita alla casa di Marco Polo, per ora poca cosa ma entro due anni promettono il restauro del contiguo palazzetto quattrocentesco che è già bello ora, allo stato di rudere.

Lastovo ha tre approdi principali. Noi abbiamo scelto Zaklopatica, per la bellezza e la possibilità di passeggiata alla città alta, ma i più vanno alla punta Ovest, con due grandi sistemi di baie (Veli Lago, con una banchina attrezzata e Mali Lago, al lato Nord, solo ancoraggio ma più bella) oppure sulla costa Sud, con Porto Rosso, un’ampia rada coperta a tutti i venti, ma senza servizi (solo ancora) e brulla.

Quanto a Dubrovnik, il marina è lontano dalla città e difficilmente ha posto per chi è di passaggio (forse telefonando in anticipo, ed evitando il venerdì e il sabato sera, quando sono dentro le flotte charter). Il collegamento con bus di linea è frequente ed economico; ferma ad ogni passo, a differenza della navetta dedicata che un tempo serviva il marina, ma si può sopportare. Una buona alternativa, da me usata, è il Club Orsan, lato destro entrando nel porto commerciale di Gruz, o altri posti da cercare sempre nel porto commerciale. Dubrovnik ha perso un po' del suo fascino, ora che è sommersa dai turisti (ci hanno anche girato il «Trono di Spade»…) però non può non essere visitata una volta nella vita. Magari con più calma di quanto abbiamo fatto noi, dedicando un po' di tempo ai vicoli, alle mura, ai dieci musei (almeno due, quello del Mare e quello della Città da non perdere) e con attenzione al sistema un po' da rapina che ormai accomuna la vecchia Ragusa a tutti i grandi poli turistici.